2 - Si chiamava Alfred Liskow




Ho provato a ricostruire la storia del disertore Alfred Liskof ( Lishof, Liskow, Liskov ) e il primo passo è stato quello di definire quello che era il suo vero nome.
Ho mandato una mail al “Bundeswehr Centre of Military History and Social Sciences” ( l'uffico storico dell'esercito tedesco ) e mi hanno risposto che  a loro risulta un caporale del genio Alfred Liskow del 222 reggimento, che attraversò a nuoto il fiume Bug nella notte tra il 21 e il 22 giugno 1941.
La confusione deriva dal fatto che chi ha scritto di Liskow sono i russi, ovviamente in cirillico: le fonti occidentali hanno quasi sempre tradotto dal russo, di qui la confusione sul vero cognome. Che fosse un caporale e non un sergente maggiore lo dimostrano  le foto di Liskow: i gradi sulla manica sono di caporale, basta confrontarli con una tavola sui gradi militari tedeschi della seconda guerra mondiale su wikipedia.
Non faccio lo storico, quindi la mia ricerca è più che altro un'analisi di quello che c'è su internet. Per i testi in russo ho usato il traduttore di Google, quindi non ho capito tutto, ma l'essenziale si.   Le mie traduzioni sono molto “arrangiate” ( traduttore-traditore ). E' stato interessante capire come le fonti possono essere contraddittorie e ambigue, e questo mi ha fatto capire le difficoltà della ricerca storica: se io ho trovato tante difficoltà nell'esaminare eventi di 75 anni fa, figurarsi quanto è difficile esaminare la storia antica.

***


Le persone che mi hanno aiutato nella ricerca rispondendo alle mie email e fornendomi documenti sono Angelika Nawroth dell'Ufficio storico dell'esercito tedesco, Artem Sukhoroslov un giornalista di Novosibirsk, Matthias Uhl dell'Istituto Storico tedesco di Mosca. Qui c’è la  lista dei link da cui ho attinto informazioni.
I maggiori contributi vengono da un servizio della televisione ucraina NTV firmato da Konstantin Goldentsvayga e da alcuni articoli di Igor Petrov, un giornalista russo. Contributi interessanti sono venuti dai commenti in un blog, i cui autori utilizzano pseudonimi.



***



Parecchie fonti riferiscono che Liskow sarebbe nato nel 1910 a Berlino, ma avrebbe lavorato come falegname in un fabbrica di mobili a Kolberg in Baviera, che però si scrive Kohlberg. Secondo i giornalisti della televisione Ucraina si tratta invece di  Kolberg in Prussia, una città ceduta dopo la seconda guerra mondiale alla Polonia e che adesso si chiama Kołobrzeg.
La televisone Ucraina ha  avuto la possibilità di visitare un centro documentale dell'esercito tedesco e le immagini mostrano il suo foglio matricolare: Liskow nacque il  9 Agosto 1910 a  Drenow,  l'attuale Droznowo. In realtà i paesini con questo nome sono due, ma è più probabile che si tratti di quello più vicino a  Kołobrzeg ( ex Kolberg), in Pomerania occidentale.



Il foglio matricolare di Liskow (NTV)



Quando Liskow disertò a Kolberg vivevano la moglie, un figlio di tre mesi, la madre e il padre.
Liskow si consegnò al 74  fanteria della guardia di frontiera sovietica, riferendo che il comandante del suo reparto del genio, il tenente Schultz, aveva annunciato l'inizio delle operazioni per l'indomani mattina.
Liskow era ancora sotto interrogatorio la mattina dopo quando i colpi dell'artiglieria tedesca confermano che aveva detto la verità.






Ma Liskow non era il solo disertore. Giorno 18 giugno un altro disertore aveva raggiunto le linee tedesche. Eccone un resoconto dalle memorie del colonnello Fedyuninsky, ex comandante del 15° Fucilieri della 5° Corpo d'Armata:

"La sera del 18 giugno ho ricevuto la chiamata di un comandante di un distaccamento di confine.
- Compagno colonnello - ha riferito eccitato, - un soldato tedesco è passato dalla nostra parte. Dice di avere rivelazioni molto importanti. Non so se di lui ci si può fidare, ma quello che dice è molto, molto importante.
 - Aspettami, - dissi, e andai subito al posto   di frontiera.
Era il primo dei soldati di Hitler, che aveva visto da vicino e con il quale ho potuto  parlare. Era un uomo giovane, alto, piuttosto sgraziato.  Indossava grandi stivali polverosi. Da sotto il berretto veniva  fuori un ciuffo di capelli biondi. Il tedesco mi ha guardato con diffidenza, in attesa. Le  grandi mani rosse tremavano. Gli permisi di sedersi. Si sedette sullo sgabello posto al centro della stanza  e rimase in attesa .
- Chiedigli perché è passato con noi. - ho detto all'interprete.
Il tedesco stava aspettando questa domanda e ha risposto senza esitare: in stato di ubriachezza aveva  colpito un ufficiale e aveva minacciato di sparargli. Così ha deciso di attraversare il confine.  Aveva sempre simpatizzato per i russi e suo padre era un comunista.  Quest'ultimo fatto fu sottolineato dal tedesco.
- Salverò la mia vita? - ha chiesto.
- Certo. Ma perché dubiti di questo?
- Presto inizierà una guerra: alle quattro del mattino del 22 giugno, le truppe di Hitler attaccheranno lungo tutto il confine.
- Non ti devi preoccupare. Noi non spariamo ai prigionieri, specialmente se si sono volontariamente consegnati a noi. - ho rassicurato il tedesco.
Quanto riferito dal tedesco sembrava improbabile, e la sua personalità non ispirava molta fiducia. E se diceva la verità? Che senso aveva mentire, nominando la data esatta e l'ora di inizio della guerra?
Notando che avevo una espressione dubbiosa il tedesco si alzò e con convinzione, anzi con una certa solennità, disse:
- Colonnello, alle cinque del mattino del 22 giugno mi può sparare,  se scopre che le ho mentito.
Sono tornato presso la sede del Corpo, ho chiamato il comandante della 5a Armata, il generale delle truppe corazzate  Potapov e ho riferito quanto avevo appreso.
- Non c'è bisogno cadere nelle provocazioni!  Non si sa mai cosa possono inventarsi i tedeschi per salvare la propria pelle.  - ha risposto il generale.
Vero, tutto sembrava una provocazione, ma il mio cuore era turbato. Ho detto  al generale Potapov, che, a mio parere, avrebbe dovuto comunque prendere alcune precauzioni.”

Liskow ed il disertore ubriaco, di cui non sono riuscito a trovare il nome, sono due persone diverse. Il terzo disertore è Ernst Kutschera che non arrivò neanche ad essere preso in consegna dai reparti di sicurezza ma si aggregò ad un reparto russo e combattè contro i nazisti,  unendosi poi alla ritirata delle truppe sovietiche sino a Leningrado, dove partecipò alla difesa della città.

Secondo  una fonte, l'articolo di un autore italiano su Sputnick, un sito in italiano del governo russo, i casi di diserzione o comunque di trasmissione di informazioni sull'imminente invasione tedesca accertata furono addirittura 84.  Nel libro “I grandi enigmi della vita di Stalin” di Paul Ulrich viene riportato il caso del diplomatico tedesco von Schulemburg che avrebbe avvertito esplicitamente i russi dell'attacco imminente. Non so se valutare credibile questo episodio, ma von Schulemburg fu impiccato dalle SS nel 1944 per aver partecipato all'attentato a Hitler di von Stauffenberg.
Nella “Storia dell’Unione Sovietica” di Giuseppe Boffa viene riportato anche il caso di un tipografo tedesco comunista che fece arrivare a Mosca un dizionario russo-tedesco per le  truppe informando che veniva stampato in milioni di esemplari, ma neanche questo particolare convinse la dirigenza sovietica dell'imminenza dell'attacco.





 Articolo della Pravda (1941)

Trafiletto su l'Izvestija (1941)





Liskow diventò subito il più famoso dei disertori perché venne consegnato al NKDV ( i servizi segreti russi di allora, non ancora KGB ) e accettò di collaborare allo sforzo propagandistico russo, organizzato dal Comintern, l'organizzazione internazionale dei partiti comunisti attiva dal 1919 al 1943, nota anche come Terza Internazionale.

Liskow, secondo l'esercito tedesco, era morto annegato nel fiume Bug il primo giorno dei combattimenti. I nazisti seppero della sua diserzione quando trovarono i primi volantini in tedesco prodotti dal Comintern firmati da Alfred Liskow in cui affermava:

“Odio di Hitler e il suo governo. L'Unione Sovietica è un paese amico. In Germania, le famiglie che lavorano  non vogliono la guerra.”

"Il bastone dell'ufficiale, la minaccia della fucilazione costringono il soldato tedesco a combattere, ma lui non vuole questa guerra. Lui desidera la pace, come del resto tutto il popolo tedesco."



Volantino per i soldati tedeschi prodotto dal Comintern (NTV)

Volantino per i soldati tedeschi prodotto dal Comintern (NTV)

Foto propagandistica di Liskow (NTV)




La seconda foto di Liskow è molto più "marziale" di quella più famosa, dove ha invece un'aria molto dimessa. Si vede che è una foto per la propaganda. Anche qui sono evidenti i gradi di caporale.
I nazisti interrogarono i familiari di Liskow e iniziò un'indagine che durò sino al 1944. Questo   è venuto alla luce grazie alla televisione ucraina NTV. Tra i documenti  è stata trovata un dichiarazione della madre di Liskow  che rinnegava il figlio. Cosa altro poteva fare, povera donna?
Non ci sono informazioni su quello che accadde ai familiari di Liskow.
Il padre di  Ernst Kutschera, di cui erano note le  idee comuniste, venne ucciso dai nazisti.


Cefalù, Marzo 2017
Marco Bonafede
proprietà letteraria riservata




2 commenti: