La valutazione del danno per plagio scientifico



La valutazione del danno nel caso di plagio di un articolo scientifico non può essere fatta con lo stesso metro di una normale merce, perché la determinazione del valore di una pubblicazione scientifica è un processo complesso e necessita di alcune considerazioni preliminari.  

Valore  minimo del risarcimento
Riporto testualmente dal wikipedia ( https://it.wikipedia.org/wiki/Sci-Hub ):
Sci-Hub è un archivio online gratuito di oltre 62 000 000 articoli scientifici[1][2], fondato il 5 settembre 2011 da Alexandra Elbakyan, una sviluppatrice software e ricercatrice sulle nanotecnologie del Kazakistan.
Nel 2015 l'editore accademico Elsevier ha presentato denuncia contro Sci-Hub per violazione di copyright[7], vincendo la causa. Alexandra Elbakyan potrebbe essere costretta a pagare una multa da 750$ a 150.000$ per ogni articolo presente illegalmente nel sito”

Tuttavia il sito Sci-Hub , anche se viola i diritti di proprietà degli editori, non viola in nessuna maniera i diritti di proprietà intellettuale degli autori, che sono indicati con correttezza  e non subiscono alterazioni del testo del loro articolo.  Possiamo quindi assumere che la gravità del  reato di violazione del copyright compiuto dal sito Sci-Hub è molto inferiore all’appropriarsi di un testo  nella forma e nella sostanza attribuendolo ad autore diverso da quello reale.
Voglio ricordare che la violazione del diritto d’autore come appropriazione fraudolenta della paternità di un testo, oltre a ledere eventuali diritti patrimoniali lede  per la vittima del plagio gli articoli 21, 33 e 35 della Costituzione Italiana
75.375$  ( la media tra 750$ e  150.000$ )  è una buona approssimazione del valore economico del plagio.

L’utile di chi commette il plagio
Ogni anno vengono pubblicati circa 5 milioni di articoli scientifici e solo una piccolissima parte di questi, una percentuale molto inferiore a 1/1000 viene pagata in denaro.  E’ molto più frequente addirittura che siano gli autori a dare un  “contributo spese” alla rivista che ospita il loro articolo.
Come è possibile? Una qualche forma di follia collettiva induce milioni di essere umani  dotati di istruzione universitaria a lavorare gratis per gli editori?
Non è esattamente così. Le pubblicazioni scientifiche sono essenziali per la carriera accademica: un articolo non viene pagato ma da maggiori titoli per ottenere un inserimento lavorativo come ricercatore e docente universitario.  L’articolo scientifiche è il culmine e lo scopo dell’attività di ricerca, in quanto è il momento in cui i risultati di un lavoro scientifico vengono messi a disposizione della comunità scientifica.




Uno studio del professor  Lorenzo Marrucci dell’Università di Napoli “Federico II” sul sistema universitario in USA, con dati statistici aggiornati al 2001, evidenzia come nelle università americane orientate alla ricerca, il 25% del tempo di lavoro è finalizzato alla ricerca. In altre parole il 25% dello stipendio di professore serve a pagare la ricerca che fa.
Potete trovare il testo su internet come seminario Università Usa 03.pdf - Il sistema universitario negli USA: autonomia e docenza.



Nel caso  del plagio compiuto dal professor Paul Allen Koch, abbiamo gli elementi per calcolare il valore del singolo articolo scientifico.
Il New York Institute of Technology si definisce nel suo sito una Università ad indirizzo di ricerca, quindi dobbiamo assumere che sia valido il criterio del 25% per attività di ricerca ( un quarto ) del tempo del personale docente.
Il New York Institute of Technology pubblica i salari degli Assistant Professor ( il grado più basso del personale docente) : $ 87.785. fonte :  New York Institute of Technology Salaries | Glassdoor.pdf

Del prof. Koch possiamo desumere che abbia avuto una carriera accademica di circa 40 anni. Sappiamo quanti articoli scientifici vanta nel suo curriculum: 34, tra cui quello plagiato.
( fonte Researchgate )




Possiamo dunque dire che, calcolando valori medi,  il prof. Koch ha ricevuto per quell’articolo, come stipendio per il tempo utilizzato per la ricerca, almeno:
$  87.785  x 40 :4 x  34 =   $  25.819
l’utile ricavato dal prof Koch dal plagio del mio libro.

Si può anche calcolare tale utile tenendo presente che tra l'articolo plagiato e il precedente articolo a firma Koch erano passati 17 mesi ( fonte Researchgate ). In questo caso:
$  87.785  : 12 x 17 : 4  =   $  31.090
A questo va aggiunto il danno da me subito che va calcolato considerando alcuni fattori:
- La menomazione del diritto personale alla paternità e l’uso esclusivo dell’opera
- La durata di questa menomazione


Valore massimo del risarcimento

Il testo di riferimento americano per la legislazione sul diritto d’autore è il seguente :
Robert Merges, Peter Menell, and Mark Lemley,  “Intellectual Property in the New Technological Age
Secondo questi autori il criterio da utilizzare è sommare:
- Il danno subito dal detentore del diritto di proprietà intellettuale
- I profitti ottenuti da chi viola il diritto di proprietà intellettuale ( l’infringer secondo la terminologia anglosassone )  nel nostro caso quantizzabili in $  25.819 o 31.090.
Per quel che riguarda il danno subito dall’autore va considerata la violazione dei diritti costituzionale e inevitabilmente il tempo perso in scrittura di lettere, consultazioni  legali, lavoro generico per avere riconosciuta la paternità dell’opera e il giusto risarcimento. Senza esagerare credo che questa questione mi sia costata, spalmata su oltre 10 anni, l’equivalente di 2 mesi di lavoro come tempo impiegato a tutelare i miei diritti. Tenendo presente che vengo pagato normalmente circa 5500 euro lordi al mese, si tratta di circa 11.000 Euro di lavoro.
Il danno da me subito va anche quantificato rispetto al tempo impiegato nell’azione legale. In ciò in Italia sono complici le lungaggini del sistema giudiziario e le tattiche dilatorie degli imputati, che mirano a ottenere la prescrizioni dei reati.
Il danno si deve considerare perdurare, se pure in forma attenuata,  sino al 2017. Infatti   sul sito ResearchGate,  tra gli articoli del prof Koch viene ancora  citato l’articolo "Synaptic strengthening and continuum activity-wave growth in temporal sequencing during cognitive tasks" la cui natura di plagio è riconosciuta dal 2009.


  
Quando il valore del danno per violazione del copyright è difficile da calcolare si ricorre a un cosiddetto "statutory damage", una cifra che varia da un minimo di $750 a un massimo di $30,000. Tuttavia questa cifra si riferisce a situazioni in cui la violazione del copyright risulta accidentale e non sono presenti dolo o condotte particolarmente scorrette.
Quando è evidente l’intenzionalità dell’infringer nella violazione della proprietà intellettuale, si può arrivare anche a valutare risarcimenti  più elevati, sino ad un massimo di 300.000$
Questa enorme maggiorazione del risarcimento si collega alla necessità sociale di sanzionare duramente pratiche scorrette nella ricerca scientifica: ciò avviene perché il plagio comporta dei livelli di conflittualità e delle problematiche che ostacolano il normale lavoro scientifico, danneggiando un settore vitale per lo sviluppo culturale ed economico.
Nel caso dell’articolo  "Synaptic strengthening and continuum activity-wave growth in temporal sequencing during cognitive tasks" prof Koch, una circostanza  permette di affermare con certezza che c'è stata da parte di ambedue i firmatari dell’articolo una evidente malafede  e l’intenzione dolosa. Infatti Leismann e Koch sostengono nell’introduzione del loro articolo che la ricerca era stata finanziata  dal "New York State Department of Health". Ma il "New York State Department of Health" ha negato questa circostanza. L’articolo non solo è un plagio, ma contiene anche delle notizia false. Nessuno può inventarsi dei finanziamenti che non ha mai avuto,  se non nell’ambito di un comportamento doloso. I professori Koch e Leisman hanno ingannato deliberatamente la rivista che ha pubblicato il loro articolo e i lettori .




Sulla base dei parametri legali americani il prof. Koch Paul Allen potrebbe essere condannato a pagare 150.000$

Cefalù, luglio 2017
proprietà letteraria riservata
Marco Bonafede

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