A Cefalù un monumento al servilismo



La lapide di via Prestisimone ricorda un episodio della seconda guerra mondiale. L'allora colonnello della Divisione corazzata Ariete, Pasquale Prestisimone, cefaludese, il 27 maggio 1942 guidò un assalto del IX battaglione carri contro il caposaldo di Bir Hacheim difeso dalla 1ª Brigata della Francia Libera. Si tratta di uno dei combattimenti della battaglia di Ain el-Gazala, la più grande vittoria di Rommel in Africa.

 Il generale Rommel


Il colonnello Prestisimone aveva a disposizione i pessimi carri M13/40, che vennero tutti distrutti. Lui stesso cambiò carro comando e alla fine, già più volte ferito, rimase nell'ultimo carro, continuando a combattere, dopo aver ordinato al resto dell'equipaggio di rititrarsi. Il suo fu un gesto di rabbia, quando ormai il suo battaglione era stato annientato, un gesto coraggioso ma inutile, che tuttavia gli attirò l'ammirazione dei suoi avversari. Catturato dai francesi, trascorse il resto della guerra in un campo di prigionia.

 Carro M13/40


Fu anche la sua fortuna. Prestisimone era un uomo coraggioso, ma anche un fascista: se fosse tornato in Italia probabilmente avrebbe aderito alla Repubblica di Salò e magari sarebbe finito fucilato dai partigiani. Invece sopravvisse alla guerra, gli venne conferita una medaglia d'oro al valor militare per l'episodio di Bir Hacheim, si diede alla politica diventando assessore al comune di Cefalù e nel 1954 senatore del Movimento Sociale Italiano. Morì nel 1958. 


Il generale Prestisimone.

Cosa direbbe dall'aldilà il generale Prestisimone leggendo la lapide che Cefalù gli ha dedicato?

"Sono stato un fesso a intestardirmi a restare sotto il fuoco nemico, ferito, cercando  di sparare col cannoncino del carro armato! Che stupido! Credevo che per essere ricordato si dovesse fare qualcosa di eroico, di disperato... Invece per avere il proprio nome su una lapide basta sfruttare il servilismo degli altri!
Avrei dovuto tornare nelle retrovie dopo il primo graffio e poi a Cefalù, come assessore, far incidere una lapide a Francesco Spinuzza con alla fine scritto:

CEFALÙ
PATRIA  DI  LUI  ORGOGLIOSA
A  MEMORIA  IMPERITURA
QUESTA  LAPIDE  DEDICÒ
E  IN  FREGIO  A  QUESTA  VIA
CHE  DI  LUI  RECA  IL  NOME
A  DÌ  24  LUGLIO  1950
PER  MANO  DELL’ASSESSORE
GEN.  PASQUALE  PRESTISIMONE
SOLENNEMENTE  POSE


tanto uno che taglia un nastro vale quanto uno che rischia la vita."

Cefalù, Maggio 2017
Marco Bonafede
proprietà letteraria riservata


P.S. quelli che seguono sono esempi di lapidi prive di servilismo tratte da internet.





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