5 - Alfred Liskow, un eroe imperfetto



Perché dopo la seconda guerra mondiale Alfred Liskow fu dimenticato?
Apparentemente era la persona che più incarnava gli ideali comunisti e l'internazionalismo proletario: aveva scelto la classe al posto della nazione, aveva disertato dall'esercito nazista per avvertire i russi. Avrebbe dovuto essere ricordato come un eroe, invece nessuno, neanche nella Germania dell'Est gli intitolò una via, nessuno emise un francobollo commemorativo.



franconbollo immaginario
                


Anche Richard Sorge, tedesco e agente del Comintern, che informò i russi che i Giapponesi non avrebbero attaccato in Siberia, consentendo all'Armata Rossa di concentrarsi nella lotta contro i nazisti, venne proclamato eroe dell'Unione Sovietica solo nel 1964.

 
 francobollo autentico



Ancora una volta pesò il fatto che parlare di alcuni episodi avrebbe inevitabilmente evidenziato le colpe di Stalin  nell'aver sottovalutato il pericolo nazista.

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Neanche all'Ovest, nella Repubblica Federale Tedesca, nessuno dimostrò interesse nei confronti di Liskow. Fu considerato solo un disertore che aveva scelto i russi, il nuovo nemico.
Hitler, Goebbles e Himmler avevano vissuto gli ultimi mesi della seconda guerra mondiale coltivando la speranza folle di una pace separata con gli angloamericani. Paradossalmente alla loro morte si realizzò il progetto politico di una Germania alleata  degli angloamericani in funzione antisovietica. 
Gli angloamericani evitarono, tranne casi estremi, di avviare una profonda denazificazione. Si celebrò il processo di Norimberga, ma la grande massa dei quadri nazisti riuscirono ad evitare i processi e vennero riciclati nelle strutture statali della Germania Ovest.
Per gli storici la guerra fredda inizia convenzionalmente nel 1947,  ma un episodio significativo avvenne il 13 Maggio 1945, cinque giorni dopo la resa della Germania: Bruno Dorfer e Rainer Beck, due disertori della Kriegsmarine vennero fucilati all'interno di un campo di prigionia per soldati tedeschi vicino ad Amsterdam, gestito da truppe canadesi. 


 Bruno Dorfer                        Rainer Beck



La sentenza era stata emessa il giorno prima da una corte marziale composta da ufficiali tedeschi anche essi prigionieri. Il plotone d'esecuzione fu composto da soldati tedeschi prigionieri equipaggiati con fucili tedeschi restituiti dai canadesi per eseguire la sentenza e subito dopo nuovamente confiscati. I condannati ed il plotone d'esecuzione vennero scortati dal capitano  Robert K. Swinton dei Seaforth Highlanders of Canada.
L'omicidio dei due marinai tedeschi è un crimine di pace (la guerra era già finita) per cui nessuno ha pagato, un vero e proprio sacrifico umano di cui sono responsabili  ufficiali canadesi e tedeschi. Per quanto si possano fare dotte disquisizioni sulle ragioni giuridiche che potevano portare i canadesi ad autorizzare l'esecuzione della sentenza, l'episodio è nella sua sostanza il primo esempio delle compromissioni tra gerarchie militari alleate e  tedesche, in funzione anticomunista.
Si alimentò il falso mito della Wermacht, l’esercito tedesco, come corpo apolitico, non corresponsabile del nazismo. Il gigantesco consenso di massa della popolazione tedesca   al nazismo venne minimizzato.  
Non voglio tracciare un quadro del tutto fosco, la Germania dell’Ovest ebbe come cancelliere anche il socialdemocratico Willy Brandt, che  in Norvegia combatté contro i nazisti. Per certi aspetti i tedeschi hanno fatto i conti col proprio passato più degli italiani.


Willy Brandt


Tuttavia io penso che la questione dei disertori resti aperta. Mi piacerebbe che la Germania rendesse onore ai suoi soldati disertori durante la seconda guerra mondiale, più coraggiosi di quanti si fecero ammazzare per il nazismo, ottenendo solo croci di ferro e croci di legno. 




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Liskow è un eroe imperfetto. Probabilmente un lieve disturbo mentale gli diede il coraggio di disertare. Oppure lo stress della sua scelta lo portò ad una fase di sofferenza mentale. I suoi ipotetici disturbi non possono costituire un motivo per sminuire la portata del suo gesto.


 von Blücher



Anche  Gebhard Leberecht von Blücher, il comandante delle truppe Prussiane a Waterloo, il cui arrivo sul campo determinò la sconfitta di Napoleone, era affetto da disturbi mentali. Fortemente caratteropatico, alcuni mesi dopo Waterloo cercò di occupare un ponte a Vienna e venne congedato in tutta fretta. Negli anni successivi, nelle fasi di delirio, von Blücher arrivò a sostenere di essere stato messo incinto da un granatiere francese e di essere in attesa di partorire un elefante. Probabilmente si trattò di una forma di delirio senile o presenile, ma questo non ha fatto perdere a von Blücher il suo status di eroe nazionale tedesco.
Ma se von Blücher è l’eroe militarista, Liskow è l’eroe antimilitarista. 
Se Liskow era disturbato mentalmente, erano sani i pediatri tedeschi che accettarono di fare esperimenti su bambini ebrei e di eliminare bambini con ritardo mentale?

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Alla fine della ricerca non so cosa gli sia realmente accaduto. Potrebbe essere morto già nel 1943 o essere sopravvissuto almeno sino al 1965.
Non è detto che sia morto fucilato. La storia di Stalin che ordina di fucilare un ignoto disertore tedesco è molto ambigua. Parrebbe che Stalin dette questo ordine il 22 giugno 1941, che il disertore fosse Liskow ma l’esecuzione venne sospesa perché l’invasione tedesca dimostrò che aveva detto la verità.
Liskow probabilmente giunse a Novosibirsk, ma poi potrebbe essergli capitato di tutto, dalla malattia all’incidente stradale. Potrebbe essere morto tra il 1943 e il 1944 per svariati motivi.
Probabilmente una ricerca negli archivi di polizia di Novosibirsk potrebbe dare dei risultati. Sarebbe pure utile una ricerca negli archivi sanitari di grandi ospedali e cliniche psichiatriche della città.
Un mio amico tedesco mi ha raccontato che negli ultimi anni è emerso un  fenomeno impensato: i discendenti di decine migliaia di soldati tedeschi dispersi in Russia si sono fatti vivi e hanno chiesto la cittadinanza tedesca.
Moltissimi soldati tedeschi dati per morti in realtà sono sopravvissuti e hanno vissuto in Unione Sovietica. Per decenni non hanno potuto, o non hanno voluto, comunicare loro notizie in Germania.
Se penso a quello che potrebbe essere stato il miglior destino per Alfred Liskow, lo immagino così: Liskow esce dalla fase di esaltazione in cui si sentiva un eroe in grado di consigliare i capi dell’Unione Sovietica e decide di vivere una vita da cittadino anonimo.
Abbandona la politica, la Germania e la sua famiglia e si rifà una vita nel posto più sperduto della Russia. È solo una mia fantasia, non molto originale. È la trama del film “I vestiti nuovi dell’imperatore”: Napoleone si fa sostituire da un sosia e scappa da  Sant’Elena, ritorna a Parigi per riprendere il potere ma alla fine decide di vivere insieme alla donna che gli dato ospitalità, rinunciando ai suoi sogni di gloria.



 

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Cosa si può fare per scoprire qualcosa di più sulla sorte di Alfred Liskow?
Si potrebbe cercare di rintracciare dei parenti. Il figlio di Alfred Liskow dovrebbe essere nato a Kolberg nel marzo del 1941 e adesso avrebbe 76 anni. Probabilmente, come molti altri tedeschi, dovrebbe aver lasciato la Pomerania orientale, ceduta alla Polonia nel 1945.
Si potrebbe trovare qualche indicazione nei registri di nascita e di matrimonio del comune di   Kołobrzeg  o di Droznowo. Sarebbe utile conoscere il cognome di sua moglie.
Per tutta la durata di questa ricerca non ho mai dimenticato di non essere uno storico. Non sono in grado di cercare documenti, ma mi sono fatto un’idea di qualcuno che potrebbe sapere la verità. Di due persone che ho contattato non faccio il nome perché sono dei privati cittadini che potrebbero non sapere nulla e comunque non essere interessati a collaborare alla ricerca. Se mi risponderanno pubblicherò un nuovo post.
Una persona sicuramente sapeva la verità, ma è morta. Si tratta di Markus Wolf, l’ex capo dei servizi segreti della Germani dell’Est. Allo scoppio della seconda guerra mondiale Wolf era a Mosca con la sua famiglia e sicuramente, direttamente o indirettamente, venne a contato con Liskow. 


  Markus Wolf
 


 
Una persona vivente che potrebbe sapere qualcosa, e di cui faccio il nome perché è un personaggio pubblico, è Egon Krenz, l’ultimo Presidente  del Consiglio di Stato della Repubblica Democratica Tedesca.
Egon Krenz non può aver avuto nessuna influenza e responsabilità sulla sorte di Liskow e non c’è nessun motivo che sia venuto a conoscenza di qualcosa per il suo ruolo di capo del governo tedesco orientale nel 1989. 

Egon Krenz 



Ma nella sua biografia ci sono due particolari: Krenz è nato a Kolberg ( la sua famiglia fuggì nel Maclemburgo nel 1945 ) e studiava a Mosca nel 1965, quindi probabilmente assistette alla parata per i 20 anni dalla fine della seconda guerra mondiale di cui parla Schmidt-Scheeder riferendo di una possibile presenza di Liskow.

Credo che Krenz abbia avuto la curiosità di conoscere la vera storia di Liskow e sarebbe utile intervistarlo.



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Non mi illudo che le poste tedesche emetteranno mai i francobolli che ho disegnato per illustrare questo articolo. Però c’è chi può fare rivivere la storia di Liskow: sono gli artisti.
La storia di Liskow si può interpretare in maniera romanzata e cinematografica.  In un romanzo d’avventura la sua storia potrebbe essere messa in rapporto con le riprese di “Kolberg”, l’ultimo film di propaganda nazista.
 
 




Nel 1943-44 Veit Harlan e Wolfgang Liebeneiner diressero questo colossal che racconta la  difesa della fortezza di Kolberg, assediata dalle truppe francesi nel 1807.  Addirittura  in alcune fasi 20.000 soldati tedeschi furono impiegati come comparse. Probabilmente lo stesso Goebbles contribuì al soggetto e alla sceneggiatura, pur non firmando il suo intervento.
Quando nel 1945 il film fu completato in Germania non c’era più quasi sale cinematografiche e l’effetto propagandistico fu nullo.
Kolberg è uno strano incrocio di eventi simbolici. 
Liskow, con tutte le sue contraddizioni, è un simbolo.
Mi piace immaginarlo mentre si immerge nel fiume Bug per raggiungere la sponda sovietica e disertare: non è bello come un divo di  Hollywood, non nuota come un campione olimpionico ma utilizza un salvagente militare o un galleggiante e va lo stesso avanti. 

...precedente                 continua...


Cefalù, Marzo 2017
Marco Bonafede
proprietà letteraria riservata




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