La svolta talebana del Movimento 5 Stelle



Nel mese di gennaio 2014 il M5S ha svolto un referendum online sul sistema elettorale: 20.450 iscritti hanno votato per il proporzionale, 12.397 per il maggioritario.
Dopo il voto sulla cancellazione del reato di immigrazione clandestina, è la seconda volta che la base del M5S vota in maniera difforme dalle indicazioni dei suoi capi, con risultati che la avvicinano alle posizioni della sinistra.
Specialmente il dato sul proporzionale è una netta sconfitta, anche se solo implicita, delle posizioni isolazioniste di Grillo e Casaleggio.
Il M5S poteva sperare di andare al governo da solo col Porcellum o con un sistema maggioritario simile, anche con uno striminzito 30 o 37%. Nessuno può pensare di andare al governo da solo ottenendo il 51% col proporzionale. Gli iscritti hanno espresso un voto che comporta una conseguenza logica: per governare il M5S deve allearsi con qualcuno.
Ma ecco la svolta: tumulti alla Camera, insulti sessuo-fascisti alla Presidente della Camera Boldrini e alle deputate del PD, l’inconsistente e ridicola richiesta di  impeachment contro il Presidente della Repubblica Napolitano, gli atteggiamenti provocatori al limite della violenza da parte dei deputati del M5S.
L’arroganza, la petulanza e la supponenza di questi deputati-miracolati sono spaventose. Sono stati messi in lista e eletti col Porcellum dopo consultazioni online tra pochi intimi (le condominiarie), ma si credono gli unici depositari della verità. Talebani.
Perché i mullah Grillo e Casaleggio hanno scatenato la svolta talebana?
Io credo che i due referendum del M5S abbiano fatto capire al Gatto e la Volpe che il movimento rischia di scappargli di mano. La base ha scelto una prospettiva di alleanze e loro avviano una campagna contro Sel e PD, gli unici possibili alleati. Grillo e Casaleggio stanno truffando i loro iscritti, cercando di annullare l’opposizione interna.
Cefalù, febbraio 2014
Marco Bonafede
(proprietà letteraria riservata)






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